La picanha è una delle carni più famose al mondo ed è uno dei simboli della cucina latino americana. In questo articolo scopriremo cosa contraddistingue la carne picanha dagli altri tagli di carne, e come prepararla nel modo tradizionale.
Perché si chiama così?
Il nome picanha deriva dal taglio di carne corrispondente al “codone di manzo” o “punta di sottofesa”. Si ricava nella parte posteriore del manzo, ha una forma triangolare con un peso di 1kg o 1.5kg. Sul lato esterno è possibile notare uno spesso strato di grasso, caratteristica tipica della carne. È essenziale non buttarlo poiché sciogliendosi in cottura dà alla carne sapori unici e succulenti. Più spesso è lo strato di grasso, maggiore sarà il godimento.
Come si cucina?
Tradizionalmente si cucina su una spada, da qui il nome “churrasco”, e viene servito insieme a salsicce, costine e ananas. Ma si utilizza anche lo spiedo per il girarrosto. Ora vediamo quali sono i passaggi per cucinarla nel modo corretto:
- Tagliare la carne a fette di 3 o 4 centimetri, seguendo le fibre.
- Piegare le fette in due e inserirle sulla spada, con la parte grassa rivolta verso l’esterno.
- Posizionare la spada in verticale e distanziata dalla fiamma. Questo garantisce una cottura lenta della carne.
- Nel momento in cui la parte esterna inizia a rosolarsi, si affetta la carne fino alla parte meno cotta. Successivamente si rimette la spada sul fuoco e si ripete quest’ultimo passaggio.
La picanha si può cucinare in altri modi. Sulla griglia con un po’ di sale come una semplice bistecca, oppure al forno. Si sta diffondendo molto rapidamente, nonostante non sia tipico della cultura europea. Questo avviene grazie ai ristoranti che introducono le culture di tutto il mondo nelle proprie cucine.
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